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Claudio Strinati - Liberazione di San Pietro dal carcere di Battistello Caracciolo


In questa puntata di Dialogues, raccontare l’Arte, Claudio Strinati parla di un capolavoro assoluto del Seicento napoletano: La Liberazione di San Pietro, un dipinto olio su tela di Battistello Caracciolo eseguito nel 1615 e conservato presso il Pio Monte della Misericordia di Napoli. L'incarico della tela fu affidato in un primo momento, nel 1614, a Carlo Sellitto; poi a causa della sua prematura scomparsa, la commissione fu girata per volere di Giovan Battista Manso, promotore del Pio Monte e fondatore dell'Accademia degli Oziosi di Napoli, al Caracciolo. Come testimonia un documento presente negli archivi del Pio Monte, il Caracciolo ricevette dall'istituto un compenso di 100 ducati per la realizzazione dell'opera. Il dipinto raffigura san Pietro che viene liberato dall'angelo e che incede tra i soldati immersi nel sonno, come riportato negli Atti degli Apostoli 5,19. La scena descrive nell'iconografia l'atto misericordioso del "visitare i carcerati”. Si tratta di uno dei dipinti più importanti del primo Seicento napoletano, tant'è che molti pittori attivi a Napoli nello stesso secolo ne riecheggeranno la composizione. Diversi sono inoltre i richiami stilistici che riconducono l'esecuzione della scena a quella della più complessa Sette opere di Misericordia di Caravaggio che decora l'altare maggiore della stessa chiesa: su tutti spicca il soldato ignudo di spalle in primo piano, coperto da un drappo rosso. Questo particolare della tela del Merisi fu ripetuto da molti pittori di ambito napoletano, come Massimo Stanzione, Francesco Fracanzano, e per l'appunto anche il Battistello. Regia e concept Federico Strinati produzione Dialogues, raccontare l'arte. Buona visione!