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Raffaello e Agostino Chigi: grandi protagonisti del Rinascimento


A Roma, la Villa Farnesina, così come la conosciamo, è la sede degli splendidi affreschi di Raffaello e della sua scuola, commissionati dal “Magnifico” Agostino Chigi, ricchissimo banchiere del Papa. Il suo aspetto originario, tuttavia, era ben diverso: traboccava di statue antiche, di suppellettili preziose, di cammei e intagli ellenistici, vestigia del glorioso passato di Roma. Questa passione per l’antico accomunava Raffaello a Chigi, nel segno di una profonda intesa che si concretizzò in opere spettacolari. Le ‘magnifiche raccolte’ del ricco mecenate furono disperse dopo la sua morte, poi con il Sacco di Roma e fino alla vendita della Villa ai Farnese nel 1579, andarono a incrementare le grandi collezioni romane ed europee. Ma nell’arco di un decennio avevano costituito la pietra di paragone per gli artisti attivi nell’officina chigiana. Alessandro Zuccari e Costanza Barbieri, ai quali si deve la cura della mostra Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi, hanno ricostruito nel 2013, presso l’Accademia Nazionale dei Lincei, la storia dell’amicizia di due personaggi d’eccezione che, grazie alla combinazione di genialità e mecenatismo, di influenza classica e innovazione, hanno segnato la storia del nostro Rinascimento.