James Tissot - Cyrille Sciama per Treccani
James Jacques-Joseph, detto James, Tissot [1836-1902], ha utilizzato varie forme di espressione artistica: dalla pittura su tela alle incisioni, fino all’acquarello. 350 i suoi acquarelli noti come la Bibbia di Tissot e il Nuovo Testamento, furono dipinti in seguito a una profonda crisi mistica alla soglia dei 50 anni. Ma Tissot nella prima parte della propria vita ritrasse quel caleidoscopio femminile cantato da Charles Baudelaire, in cui “la donna è senza dubbio una luce, uno sguardo, un invito alla felicità , e talvolta il suono di una parola; ma soprattutto è un’armonia generale, non solo nel gesto e nell’armonia delle membra, ma anche nelle mussole, nei veli, negli ampi e cangianti nembi di stoffe in cui si avvolge, che sono come gli attributi e il fondamento della sua divinità ; nel metallo e nel minerale che le serpeggiano intorno alle braccia e al collo, aggiungendo le loro scintille al fuoco dei suoi sguardi, o tintinnando dolci alle sue orecchie. Quale poeta mai, nel ritrarre il piacere prodotto dall’apparizione di una bellezza, oserebbe disgiungere la donna dal suo abito? E qual è poi l’uomo che per la strada, a teatro, al parco, non abbia goduto, nella forma più disinteressata, di una toeletta sapientemente composta, e non ne abbia attinto un’immagine inseparabile dalla bellezza di colei a cui apparteneva, così facendo delle due entità , della donna e della veste, un tutto indivisibile?”.