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Giorgio Morandi - Maria Cristina Bandera per Treccani


L’artista bolognese Giorgio Morandi [1890-1964] “vive il Tempo” dell’oggi, come ha scritto Giulio Paolini. Ma anche Paul Auster e Bernardo Bertolucci, vengono catturati dall’arte di Morandi. Bertolucci afferma che “Morandi è qualcuno per cui si può prendere una cotta”. Auster usa l’acutezza e l’incisività della sua scrittura per descrivere il “territorio sublime e austero un giorno abitato da Morandi”, i suoi quadri evocanti “la muta meraviglia di una pura cosalità […] una traduzione dell’esistenza umana nella resa minuta di tutto ciò che è là fuori oltre a noi […]”. Paesaggi, nature morte, sono questi i temi dipinti da Giorgio Morandi, che si diplomò all’Accademia delle Belle Arti di Bologna nel 1913. Influenzato da Giotto, Masaccio, Piero Della Francesca e Paolo Uccello, fu attratto dai futuristi, poi, tra il 1918 e il 1920, si avvicinò al gruppo che ruota intorno alla rivista romana "Valori Plastici" e aderì alla corrente metafisica di Carrà e de Chirico.