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John Everett Millais - Ophelia


In questo appuntamento di Dialogues, raccontare l’arte, lo storico dell’arte Claudi Strinati analizza un’opera chiave della pittura ottocentesca: Ophelia, un dipinto a olio su tela del pittore preraffaellita John Everett Millais, realizzato nel biennio 1851-1852, appartenente alla collezione della Tate Gallery di Londra. La tela si ispira al personaggio di Ofelia, uno dei protagonisti dell'Amleto di William Shakespeare. A dare avvio alla tragedia shakespeariana vi è l'improvvisa apparizione dello spettro del padre di Amleto che, rivelando l'autore dell'omicidio, il fratello Claudio, chiede al figlio vendetta. Amleto quindi rimanda l'azione fingendosi pazzo: lo squilibrio viene attribuito all'amore che egli nutre per Ofelia, figlia del ciambellano Polonio [la giovane, effettivamente, era stata già in passato bersaglio delle mire amorose di Amleto]. La follia di Amleto lacera nel profondo la fanciulla: Amleto, per proseguire il proprio intrigo, non esita infatti a insultare impudentemente la pur amata Ofelia. La situazione precipita quando, inscenato dinanzi a Claudio il dramma dell'omicidio perpetrato ai danni del re, Amleto uccide Polonio. Ofelia è ormai incapace di ragionare assennatamente in seguito alla morte del padre e, disgraziatamente, muore annegando in un ruscello.