Aggiornamenti

Claudio Strinati - La Passione di Cristo di Girolamo Romanino


In questa puntata di Dialogues, raccontare l’Arte, Claudio Strinati parla di un “minore”: Girolamo da Romano, detto il Romanino. La sua formazione avvenne tra Brescia e Venezia, con influenze di Giorgione e di Dürer, come dimostra la Madonna col Bambino - conservata presso il Museo del Louvre - eseguita verso la metà del primo decennio. Negli anni successivi, l'artista si indirizzò verso i modi illusionistico-prospettici milanesi di Bramantino e Bernardo Zenale. L'interesse artistico della chiesa si concentra sul ciclo di affreschi che raffigurano la Passione di Cristo, considerati uno dei punti più alti della poetica del Romanino. Le scene affrescate si presentano allo spettatore come un complesso di imponente teatralità, con le volte popolate da "michelangiolesche" figure di sibille e profeti e con le scene sulle pareti che si dispiegano a formare una sorta di rappresentazione popolare della Passione che si svolge nella Settimana Santa e che coinvolge un intero paese. Giovanni Testori battezzò suggestivamente con il nome di "Cappella Sistina dei poveri" la chiesa affrescata di Pisogne e, durante una conversazione pubblica, spiegò in questi termini il senso di tale appellativo. “Guardate quassù le sibille se non sembrano donne che tornino con le loro gerle dai boschi. [...] Pisogne per forza poetica tiene alla Sistina, ne è come l'alterità, l'altro modo di vivere il cristianesimo, [...] Qui c'è un modo di viverlo più umile, più da eroismo popolare e montagnardo, più dialettale. [...] Romanino qui fa il controcanto della parola che si fa carne, infatti prende la carne di un popolo, di una valle e ne fa verbo figurativo” Buona visione!