La Sala della Stufa di Palazzo Pitti


La sala, in origine una loggia aperta, fu poi chiusa nel Seicento e strutturata come “stufa” ovvero sala da bagno riscaldata con le stesse tecniche delle terme romane, ad uso privato del granduca che a fianco di essa aveva la sua camera da letto. La decorazione di quest’ambiente fu promossa dal granduca Ferdinando II de’ Medici che inizialmente coinvolse alcuni maestri fiorentini, Matteo Rosselli, Michelangelo Cinganelli e Ottavio Vannini, nell’affrescare le volte e le lunette, con immagini dei grandi re dell’antichità e figure allegoriche. Nel 1637 fu invece affidata a Pietro da Cortona l’esecuzione delle pareti raffiguranti Le quattro età dell’uomo, tema ispirato ad Ovidio, molto probabilmente suggerito da Michelangelo Buonarroti il Giovane: nel 1637 fu eseguito il dittico dell’Età dell’oro e l’Età dell’argento, e pochi anni dopo, nel 1641, le scene con l’Età del bronzo e l’Età del Ferro. Gli affreschi di Pietro da Cortona costituiscono l'atto di nascita della grande decorazione murale barocca e segnarono a Firenze la nascita di uno stile nuovo, introducendo un lessico leggero e narrativo, ispirato alla pittura veneta di Paolo Veronese, e agli affreschi romani di Annibale Carracci.