Instromenti musicalissimi - Il Museo Civico di Modena e la collezione di strumenti musicali
La formazione della raccolta è legata al progetto di veder rinascere localmente la tradizione di alto artigianato fiorita nel Settecento e nel primo Ottocento intorno alla corte estense. Si pone perciò un’attenzione speciale ai grandi liutai modenesi come Pietro Termanini, autore del pregevole cembalo datato 1741, Domenico Bertani, Antonio Apparuti. Il nucleo principale della raccolta, che comprende strumenti a tastiera, a fiato, ad arco e a pizzico, è costituito dalla collezione depositata nel 1892 dal conte Luigi Francesco Valdrighi. Gli strumenti, databili in prevalenza tra il Settecento e l’Ottocento, sono firmati da costruttori italiani e stranieri tra i quali Ermenegildo Magazari, Thomas Stanesby Junior e Johann Wilhelm Oberlender. Attestano la produzione del ducato estense anche il salterio di Giovan Battista Dall'Olio e alcuni ottoni di Antonio Apparuti, noto e apprezzato anche come armaiolo. A personaggi e momenti della vita musicale della città rimandano dipinti e sculture come la lastra tombale dell’organista maestro di corte Gasparo Trombetti su disegno di Francesco del Cossa. La narrazione del documentario, proposto dall’Associazione Euphonia di Modena, è affidata alla storica dell’arte Pamela Volpi.